mercoledì 23 giugno 2010

Quando l' intrattenimento incontra l'istruzione: tavola rotonda con Ekman e i produttori di Lie To Me

Il 10 giugno 2010 P.Ekman, lo sceneggiatore di Lie to me Samuel Baum, il produttore David Nevins e l'attore Brendan Hines ( Eli Loker di "Lie to me") si sono dati appuntamento per una conferenza promossa dallo Smithsonian.
Ekman ha iniziato citando l'intersezione tra intrattenimento e istruzione: "Se l'istruzione è utile è divertente, se il divertimento è utile si può imparare qualcosa di cui non si è ancora a conoscenza"
Non tutti sanno infatti, che il professor Paul Ekman collabora alla scrittura della serie Lie to me come coordinatore scientifico proprio per dare quell'imprinting verosimile al prodotto televisivo.
Alla conferenza, dopo aver raccontato come egli conobbe Samuel Baum e Nevins, Ekman ha analizzato un videoclip di 4 minuti preso da un episodio di Lie to me, osservando che in quei 4 minuti erano presenti 12 concetti scientifici veri.
Analizzando altri video ha poi affermato che non sempre nel telefilm vengono esplicate correttamente le tesi scientifiche sulle microespressioni. Plausibilmente il telefilm deve "enfatizzare" alcuni concetti per renderlo televisivo, altrimenti la formula non funzionerebbe, anche perchè siamo pur sempre nel campo della "science-fiction".
Dopo un lungo dibattito a cui ha preso parte anche il pubblico in sala, sono state fatte molte domande al prof Ekman in merito alle sue ricerche, all'implicazione della materia nella politica, e all'etica dello spettacolo.
Successivamente Ekman ha aggiunto che accettò subito la proposta del produttore Baum in quanto riconobbe subito la sua professionalità, "non sembrava il solito produttore superficiale, tutt'altro! Quando si presentò da me capì che aveva studiato tutte le mie ricerche e l'idea di collaborare ad un progetto televisivo basato sulle mie teorie scientifiche mi allettò".


Alla domanda su come lo show abbia inciso sulla sua vita, l'attore Brendan Hines ha affermato che ora presta moltissima attenzione ai volti delle persone nella speranza di saper cogliere ogni emozione della persona che ha davanti, ma per il momento, ha ammesso, non ci è ancora riuscito.




giovedì 20 maggio 2010

Comunicazione non verbale: GLI OCCHI


I segnali di accesso oculari sono gli indici comportamentali di come stai pensando.
E' un termine usato da chi studia la PNL programmazione neurolinguistica.
Sono movimenti degli occhi che ci consentono di capire a quale sistema di riferimento il nostro interlocutore sta accedendo.

Nel video che potete trovare alla fine dell'articolo, si vede una persona che risponde ad alcune domande che spingono il soggetto a pensare alle esperienze interiori.

Per esempio la prima domanda è " quando eri bambino, di colore era la tua stanza?"
Il soggetto sposta lo sguardo in alto a destra, verso il segnale VR : visivo ricordato.

Lo schema usato è sostanzialmente questo

VC: sta per VISIVO COSTRUITO, una cosa che ci stiamo immaginando ( un esempio è chiedere al soggetto " come ti immagini fra 20 anni?
VR sta per VISIVO RICORDATO, un'immagine che abbiamo già visto e stiamo ricordando.
AC sta per AUDITIVO COSTRUITO, un suono che stiamo creando
AR sta per AUDITIVO RICORDATO, un suono già sentito che stiamo ricordando
K sta per cinestesico, tutte le sensazioni corporee ed emozionali
AD invece sta per DIALOGO INTERNO






Quindi secondo voi l'espressione "gli occhi sono lo specchio dell'anima" è veritiera?

lunedì 3 maggio 2010

DISCREPANZA: FENOMENO HOTSPOT

Alcuni mesi fa, sul blog "Italian lightman group" curato da Richard Mitchell, trovai molto interessante l'articolo sul fenomeno Hot Spot.
Una discrepanza tra le azioni verbali di una persona e le sue azioni non verbali, prende il nome di Hot Spot.
Nell'articolo veniva analizzato un video nel quale Hillary Clinton rispondeva alle domande in merito alla vittoria di Obama alle elezioni. Il segretario di stato, mascherata di diplomatica felicità, venne "tradita" dal suo corpo.

Recentemente mi è capitato di guardare una singolare intervista del giornalista delle Iene Enrico Lucci alla moglie di Angelo Izzo ( criminale italiano noto per il massacro del Circeo).
L'intervista ha avuto luogo il 10 Marzo, data in cui Izzo ha sposato in carcere la giornalista Donatella Papi.

In questo video credo di aver notato parecchie discrepanze, forse la più palese è quella del minuto 2.48 alla domanda" Lei prova vero amore? Non lo sta facendo solo per visibiità?" La signora risponde dicendo di provare vero amore ma guardate bene... non vi sembra che col capo la signora faccio il classico gesto del "no"?

Ci sarebbero moltissime espressioni da analizzare in queste intervista, forse riproponendo il video al rallenty ( le microespressioni durando meno di mezzo secondo sono più facilmente rintracciabili tramite analisi al rallentatore) potremmo scorgere parecchie insicurezze, timori, stranezze che mi sembrano essere abbastanza evidenti su questo soggetto. ( Analisi di una perfetta neofita)

Chissà cosa direbbe P.Ekman di fronte a cotanto materiale...


lunedì 19 aprile 2010

Il linguaggio del corpo alla Casa Bianca

Ormai è passato un anno dalle elezioni presidenziali americane, ma durante il duello per la Casa Bianca, sono stati analizzati anche gli aspetti legati al linguaggio del corpo di entrambi i contendenti: una grammatica fatta di sguardi, sorrisi, pose più o meno plastiche, espressioni di slancio capaci di comunicare ottimismo, come gli indici puntati "verso il futuro" di Obama, o le posture rigide come querce, al limite del legnoso, quelle con cui l`eroe-veterano McCain esprime, o tenta di farlo, concretezza.




Francesco Padrini, psicoterapeuta ed esperto in linguaggio del corpo, spiega come gli stili dei due candidati fossero agli antipodi non solo per questioni anagrafiche.

"Il tratto saliente di McCain è quello che gli americani chiamerebbero grounding: il senatore repubblicano si mostra ancorato alla terra come una roccia - aggiunge l`esperto - Tutto del vecchio veterano, sia l`area mandibolo-mascellare rigida e simmetrica sia gli occhi incavati e la bocca sono molto controllati per esprimere solidità e pragmatismo. Un carattere che piace agli elettori dell`America profonda."



Neanche a dirlo, Barack Obama viene da un altro pianeta. "Se McCain è sotto il segno di Marte, Obama è un mercuriano - dice Padrini - Passionale, umorale, con i tratti del viso aperti ed espressivi che attraggono e suggeriscono fiducia e coinvolgimento". Gli stessi che gli hanno permesso di fare incetta di fondi elettorali arrivando alla cifra record di 600 milioni di dollari. "Sia il volto che la voce di Obama hanno una fortissima carica energetica che piace ai giovani e alle donne - analizza Padrini -. È un intuitivo, rapido nei movimenti, curioso, dotato di una spiccata intelligenza verbale".

Gli spin doctor che costruiscono l`immagine pubblica dei candidati la sanno lunga anche su spazio, corpi e prossemica. Suggeriscono di dosare il 60% del peso corporeo sulla parte anteriore dei piedi, sulle balls of the feet per dirla all`americana, e il 40% sui talloni. Cosa che riesce meglio ad Obama, mentre McCain si sbilancia troppo sui talloni "come se volesse stare sulla difensiva". Però l`estrema mobilità gestuale del candidato giovane può rappresentare anche un difetto: "Saltellare verso il palco, sfarfalleggiare con le mani può andar bene, basta che dopo, quando ci si ferma, si dia l`impressione di non vacillare".

venerdì 2 aprile 2010

I danni del post-Lie to me

Ultimamente, dopo l'arrivo della serie Lie to me, in giro è pieno di "smaschera-bugie fai da te" e questo forse è l'unico "danno" causato dal telefilm in questione.
Seneca diceva "La menzogna è uno schermo sottile; se guardi con attenzione è trasparente"
In effetti saper smascherare una bugia è tutt'altro che semplice, e "aggiungerei a mio modestissimo parere" che i più grandi bugiardi sono anche i più bravi lie-detector che ci siano! Ad ogni modo ad oggi si riscontra un numero spropositato di piccoli Cal Lightman ( il protagonista della sopracitata serie televisiva) e questo perchè probabilmente si è fatta una pubblicità sbagliata della comunicazione non verbale ma... attenzione! Smascherare le bugie, nella pratica, è molto difficile! Come difficile è sapere intepretare le emozioni di chi abbiamo davanti.
Per poter analizzare le emozioni non bastano quelle poche nozioni apprese dalla tv, ci vogliono anni di studi ed esperimenti nel campo della psicologia della comunicazione.
Le microespressioni sono solo una parte della comunicazione non verbale, bisogna tenere in considerazione gli altri aspetti ( movimenti del corpo, postura, ritmo della respirazione, sudorazione, pallore, rossore ecc. ) e gli aspetti legati alla comunicazione paraverbale. (http://teloleggoinfaccia.blogspot.com/search/label/Comunicazione%20Paraverbale)
Io stessa mi diletto a scrivere questo blog solo per puro interesse personale, cercando di arricchire questo spazio con notizie, articoli e materiale da condividere con gli appassionati della materia in questione, conscia, quindi, di non voler essere con questo web blog un punto di riferimento per esperti, ma solo un ritrovo per discutere e scambiare idee a riguardo.

Quel che è vero è che il professor P.Ekman funge veramente da consulente negli Stati Uniti per l' FBI, la CIA e la polizia di Stato per insegnare ai detective le tecniche di rilevamento "menzogne", ma d'altronde come dice un altro blogger della materia, gli USA sono un Paese dove la bugia può costare ( forse ) la poltrona ( vedi Clinton - Lewinsky ) ...ma in Italia, dove le bugie, ( permettetemi la frecciatina) reggono il sistema, forse ci potremmo accontentare anche solo del Cal Lightman televisivo, o meglio del factotum di turno, che al massimo si limita ad applicare le pseudo-teorie sulla starlette televisiva di turno, visto che al momento, gli unici spazi tv dedicati agli esperti del mestiere sono quelli dei reality show. ( vedi Francesco di Fant esperto del linguaggio del corpo, consulente in diretta alla "Pupa e il secchione")



sabato 20 marzo 2010

I limiti delle microespressioni: La Scienza inganna la Scienza???


Benchè le teorie del prof.Ekman siano suffragate scientificamente, esistono dei fattori che ostacolano l'analisi delle emozioni attraverso le microespressioni.
Uno di questi fattori è la chirurgia estetica, infatti alcuni interventi modificano o addirittura cancellano determinati movimenti facciali impedendo quindi una corretta analisi delle microespressioni.




Iniezioni di botulino, lifting, rinoplastiche e altri interventi spesso modificano permanentemente i tratti somatici del volto operato. In particolare le iniezioni di botulino eliminando quasi completamente le rughe della fronte o quelle attorno alle labbra o nel tratto glabellare ( in mezzo agli occhi), impediscono il naturale movimento dei muscoli facciali, inoltre la tossina botulinica può dare un aspetto alquanto artificiale e/o asimmetrico.




Fortunatamente, però, le emozioni passano attraverso tutto il corpo: movimenti delle mani, del collo, delle spalle, tutta la gestualità corporea; il bello dell'analisi nella comunicazione non verbale è proprio il lavoro fatto sulla persona a 360 gradi.

mercoledì 10 marzo 2010

le 7 emozioni di base: 7 Disgusto

Si prova una sensazione di disgusto quando si avverte repulsione per qualcosa. Può essere un oggetto, un odore, un sapore o un pensiero, a volte solo il ricordo di ciò per cui si é provato disgusto può far provare questa sensazione. In tutte queste occasioni la prima reazione è quella di allontanarsi o liberarsi da ciò che provoca disgusto.







Come é possibile vedere nella fotografia, un’espressione di disgusto si manifesta alzando il labbro superiore della bocca, le guance si alzano provocando l’innalzamento delle palpebre inferiori, le sopracciglia si abbassano abbassando a loro volta le palpebre superiori e il naso si arriccia.

sabato 6 marzo 2010

le 7 emozioni di base: 6 Tristezza



Il volto di una persona triste apparirà in questo modo.



Nella parte relativa alla fronte si nota che gli angoli interni delle sopracciglia si alzano verso il centro. Le palpebre superiori tendono ad alzarsi negli angoli interni. Gli angoli della bocca risultano abbassati e con l’intensificarsi della tristezza le labbra risulteranno tremanti e il labbro inferiore sporgere in avanti.

mercoledì 3 marzo 2010

Le 7 emozioni di base: 5 Disprezzo



L’espressione di disprezzo si presenterebbe in questo modo:


Tra le emozioni di base, il disprezzo è l’unica che si presenta in modo asimmetrico, ovvero su un solo lato del volto. Compare solo nella parte inferiore del viso dove la bocca da un lato si tende verso l’esterno con l’angolo verso l’alto.

lunedì 1 marzo 2010

le 7 emozioni di base: 4 Felicità


Un volto felice è contraddistinto da un’espressione che comporta il movimento della bocca verso l’esterno e verso l’alto, le guance si alzano provocando a loro volta l’innalzamento delle palpebre inferiori e delle rughe si formano attorno agli occhi. Inoltre una linea si forma partendo dal naso fino agli angoli della bocca.




giovedì 25 febbraio 2010

le 7 emozioni di base: 3 Paura


Come si presenta.

La Paura si presenta su tutte e tre le parti del viso, Fronte, Occhi, Bocca.

Le sopracciglia sono alzate e posizionate quasi in linea orizzontale (a differenza della sorpresa dove sono piegate verso l’alto) , gli angoli interni vanno verso il centro e sulla fronte si formano linee orizzontali solo in centro (a differenza della sorpresa dove le linee orizzontali attraversano tutta la fronte). Gli occhi si aprono perché sia le sopracciglia che le palpebre superiori si alzano, ma non risulta lo stesso effetto “spalancato” come nella sorpresa in quanto sono in tensione e tendono ad alzarsi le palpebre inferiori. La bocca può aprirsi come nella sorpresa, ma anziché essere rilassata, presenta tensione nelle labbra che si tendono verso l’esterno.



martedì 16 febbraio 2010

Le 7 emozioni di base: 2 Sorpresa

Due sono le particolarità di questa emozione. E’ istantanea, infati ha una durata brevissima, anche una sola frazione di secondo, il tempo necessario al cervello di elaborare questa nuova informazione. Una volta elaborata subentrerà l’emozione successiva che dipende dal motivo di tale sorpresa. Per esempio può essere di gioia se si apprende di avere vinto al superenalotto o di paura se una macchina esce all'improvviso tagliando la strada.

Secondariamente la sorpresa non è un’emozione né positiva né negativa. Non dà né gioia né turbamento. Come detto serve per apprendere ed elaborare una nuova informazione, sarà poi l’emozione successiva ad essere positiva o negativa. (Gioia o Paura come nei casi precedenti).

Come si presenta

Un’emozione di Sorpresa si manifesta su tutte e tre le parti del viso. Fronte, Occhi e Bocca.

Come è possibile vedere nella parte relativa alla fronte, le sopracciglia sono alzate e formano una curvatura verso l’alto. Spesso come conseguenza di questo movimento si formano linee orizzontali che attraversano tutta la fronte. Gli occhi risultano spalancati, permettendo così al cervello di acquisire il maggior numero di dati in merito a questa nuova informazione che crea sorpresa. Nessuna tensione si crea sulla palpebra superiore o inferiore. Come conseguenza di una sorpresa si apre la bocca con un movimento della mascella verso il basso che separa le arcate dentali.



venerdì 12 febbraio 2010

Le 7 emozioni di base: 1 Rabbia

Come abbiamo già avuto modo di affrontare nei precedenti articoli, lo studio delle microespressioni inizia negli anni ’60 grazie alla scoperta di questi micromovimenti da parte del dott Paul Ekman, le cui ricerche hanno concluso che tali microespressioni facciali possono mostrare sette emozioni di base:

Felicità

Tristezza

Rabbia

Disprezzo

Disgusto

Paura

Sorpresa

Come ci illustra il sito bodylanguage, ognuna di queste emozioni può essere riconosciuta nel proprio viso ed in quello di tutte le persone, a prescindere dall’etnia, cultura, genere, religione e, con un opportuno allenamento, è possibile riconoscerle e capire la reale emozione che una persona prova, persino se quella persona siamo noi stessi.

Ecco qua di seguito alcuni esempi:

Naturalmente esistono vari livelli di rabbia. Differentemente da altre emozioni, come paura e sorpresa, non si manifesta immediatamente nella sua interezza, ma tende a raggiungere il suo apice per gradi. Può iniziare come senso di fastidio e andarsene immediatamente, percepita solo come un accenno, oppure se non interrotta autoalimentarsi rendendosi così sempre più difficile da controllare. Ovviamente dipende dal motivo per il quale si prova rabbia, perché maggiore è il “danno” subìto, maggiore sarà la velocità e la probabilità che si autoalimenti.

Come si presenta: Quando un'emozione di Rabbia si manifesta, compare su tutte e tre le parti del viso. Fronte, Occhi, Bocca.

Come è possibile notare nella fronte, le sopracciglia si abbassano, gli angoli interni sempre delle sopracciglia si abbassano anch’essi muovendosi verso il centro formando due linee verticali nel mezzo. La palpebra inferiore e quella superiore risultano essere in tensione e le labbra sono pressate con forza.

giovedì 4 febbraio 2010

Gli uomini mentono di più delle donne???

In occasione della messa in onda del telefilm Lie to me, la 20th Century Fox ha svolto un sondaggio su 20.000 inglesi da cui è emerso che il premio dei più grossi bugiardi lo vincono, e sono i dati a parlare, gli uomini: mentono circa sei volte al giorno, mentre le donne si limitano a tre. Secondo i risultati infatti gli uomini dicono il doppio delle bugie rispetto alle donne, e nonostante l’alta percentuale di donne che crede di essere esperte nel mascherarle, il più delle volte la bugia riesce nel suo intento.

Nella serie TV “Lie to me” il dottor Cal Lightman (Tim Roth) è esperto di linguaggio non verbale, utile a smascherare le bugie. A vederlo all’opera sembra facile riuscire a distinguere piccoli movimenti del corpo e microespressioni che rivelino il pensiero, ma nella vita vera servirebbe un dott. Lightman tascabile per ognuno di noi.

Un esempio è l’affermazione del (vero) dott. Richard Newman esperto nel linguaggio del corpo:” la maggior parte delle persone non sa leggere i segnali del corpo. E’ diffuso pensare che quando qualcuno mente, tende a nascondere il viso ed abbassare lo sguardo. La verità, però, sta nell’esatto contrario”. E’ pur vero che se non riconosciamo coscientemente i microsegnali, il nostro subconscio, il nostro “intuito” invece riesce a farlo benissimo.

In effetti la difficoltà più grossa, spesso, è quella di fidarsi delle nostre sensazioni. Ritornando alla ricerca, è emerso che le bugie più comuni degli uomini riguardano il cellulare, incapaci di ammettere di non voler rispondere per semplice mancanza di voglia con conseguenti scuse sulla batteria scarica, oppure sulle loro preoccupazioni con una frase che tutte abbiamo sentito: “non ho niente, va tutto bene”.

Le donne, anche se mentono la metà, non si esimono però dal barare riguardo ai costi dello shopping, inventando saldi inesistenti o nascondendo i frutti del peccato.

Immaginiamo un mondo in cui tutti fossimo esperti nello smascherare le bugie. Considerato che mentiamo dalle tre alle sei volte al giorno, saremmo felici?

Questo è anche il dilemma sottostante alla storia di “Lie to Me”. E’ importante saper leggere le bugie, ma ancora di più saper gestire questa capacità.

mercoledì 20 gennaio 2010

TEST SULL'ATTENZIONE

Il video qui sotto non ha nulla a che vedere con la comunicazione non verbale, ma ritenevo fosse interessante offrirvi la possibilità di cimentarvi con questo test sull'attenzione.

Buon divertimento!


domenica 10 gennaio 2010

BELIEVABILITY METER il sistema che analizza le voci

Believability meter è un sistema di analisi vocale.
Nei video riportati qui sotto si evidenziano con colore rosso i momenti più "discutibili" e quelli più " veritieri".
Sempre nell'ambito della "bugia" questo sistema ci aiuta basandosi sui fondamenti della Comunicazione Paraverbale.

La Comunicazione Paraverbale è il corretto utilizzo della voce: timbro, tono, pause e volume.
Il timbro è l’insieme delle caratteristiche individuali della voce gutturale, nasale, soffocata; è il colore della voce. dipende dalla parte o parti del corpo che fanno da cassa armonica, cioè amplificano e migliorano il suono.
Il timbro della voce può influire molto su noi stessi e sugli altri. Pensate solo al famoso modo di dire "fare la voce grossa" oppure come sia usata nella comunicazione e nell’arte.
Il tono è principalmente un indicatore dell’intenzione e del senso che si da alla comunicazione e può esprimere entusiasmo, disappunto, interesse, noia, coinvolgimento, apatia, apprezzamento o disgusto.
Il volume riguarda l’intensità sonora, il modo di calibrare la voce in base alla distanza dall’interlocutore, e in base all’importanza dell’argomento trattato.
Il tempo cioè le pause, la lentezza o velocità assolute possono servire come fattori che sottolineano, accentuano o sfumano il significato delle parole.

La comunicazione paraverbale, insieme a quella non verbale, è parte integrante del nostro modo di relazionarci con gli altri, la utilizziamo quotidianamente, spesso a livello inconscio, senza rendercene conto. Senza una di queste componenti la nostra comunicazione risulterebbe poco comprensibile, non pienamente recepibile dal destinatario.

La comunicazione paraverbale quindi è il secondo strumento insieme alla comunicazione non verbale che ci aiuta a capire quando il corpo "tradisce" la mente.
Oppure per citare il leitmotiv serie "lie to me"..."quando il corpo NON mente!"

Qui sotto ci sono alcuni esempi dei video analisi di alcuni personaggi noti.