lunedì 19 aprile 2010

Il linguaggio del corpo alla Casa Bianca

Ormai è passato un anno dalle elezioni presidenziali americane, ma durante il duello per la Casa Bianca, sono stati analizzati anche gli aspetti legati al linguaggio del corpo di entrambi i contendenti: una grammatica fatta di sguardi, sorrisi, pose più o meno plastiche, espressioni di slancio capaci di comunicare ottimismo, come gli indici puntati "verso il futuro" di Obama, o le posture rigide come querce, al limite del legnoso, quelle con cui l`eroe-veterano McCain esprime, o tenta di farlo, concretezza.




Francesco Padrini, psicoterapeuta ed esperto in linguaggio del corpo, spiega come gli stili dei due candidati fossero agli antipodi non solo per questioni anagrafiche.

"Il tratto saliente di McCain è quello che gli americani chiamerebbero grounding: il senatore repubblicano si mostra ancorato alla terra come una roccia - aggiunge l`esperto - Tutto del vecchio veterano, sia l`area mandibolo-mascellare rigida e simmetrica sia gli occhi incavati e la bocca sono molto controllati per esprimere solidità e pragmatismo. Un carattere che piace agli elettori dell`America profonda."



Neanche a dirlo, Barack Obama viene da un altro pianeta. "Se McCain è sotto il segno di Marte, Obama è un mercuriano - dice Padrini - Passionale, umorale, con i tratti del viso aperti ed espressivi che attraggono e suggeriscono fiducia e coinvolgimento". Gli stessi che gli hanno permesso di fare incetta di fondi elettorali arrivando alla cifra record di 600 milioni di dollari. "Sia il volto che la voce di Obama hanno una fortissima carica energetica che piace ai giovani e alle donne - analizza Padrini -. È un intuitivo, rapido nei movimenti, curioso, dotato di una spiccata intelligenza verbale".

Gli spin doctor che costruiscono l`immagine pubblica dei candidati la sanno lunga anche su spazio, corpi e prossemica. Suggeriscono di dosare il 60% del peso corporeo sulla parte anteriore dei piedi, sulle balls of the feet per dirla all`americana, e il 40% sui talloni. Cosa che riesce meglio ad Obama, mentre McCain si sbilancia troppo sui talloni "come se volesse stare sulla difensiva". Però l`estrema mobilità gestuale del candidato giovane può rappresentare anche un difetto: "Saltellare verso il palco, sfarfalleggiare con le mani può andar bene, basta che dopo, quando ci si ferma, si dia l`impressione di non vacillare".

venerdì 2 aprile 2010

I danni del post-Lie to me

Ultimamente, dopo l'arrivo della serie Lie to me, in giro è pieno di "smaschera-bugie fai da te" e questo forse è l'unico "danno" causato dal telefilm in questione.
Seneca diceva "La menzogna è uno schermo sottile; se guardi con attenzione è trasparente"
In effetti saper smascherare una bugia è tutt'altro che semplice, e "aggiungerei a mio modestissimo parere" che i più grandi bugiardi sono anche i più bravi lie-detector che ci siano! Ad ogni modo ad oggi si riscontra un numero spropositato di piccoli Cal Lightman ( il protagonista della sopracitata serie televisiva) e questo perchè probabilmente si è fatta una pubblicità sbagliata della comunicazione non verbale ma... attenzione! Smascherare le bugie, nella pratica, è molto difficile! Come difficile è sapere intepretare le emozioni di chi abbiamo davanti.
Per poter analizzare le emozioni non bastano quelle poche nozioni apprese dalla tv, ci vogliono anni di studi ed esperimenti nel campo della psicologia della comunicazione.
Le microespressioni sono solo una parte della comunicazione non verbale, bisogna tenere in considerazione gli altri aspetti ( movimenti del corpo, postura, ritmo della respirazione, sudorazione, pallore, rossore ecc. ) e gli aspetti legati alla comunicazione paraverbale. (http://teloleggoinfaccia.blogspot.com/search/label/Comunicazione%20Paraverbale)
Io stessa mi diletto a scrivere questo blog solo per puro interesse personale, cercando di arricchire questo spazio con notizie, articoli e materiale da condividere con gli appassionati della materia in questione, conscia, quindi, di non voler essere con questo web blog un punto di riferimento per esperti, ma solo un ritrovo per discutere e scambiare idee a riguardo.

Quel che è vero è che il professor P.Ekman funge veramente da consulente negli Stati Uniti per l' FBI, la CIA e la polizia di Stato per insegnare ai detective le tecniche di rilevamento "menzogne", ma d'altronde come dice un altro blogger della materia, gli USA sono un Paese dove la bugia può costare ( forse ) la poltrona ( vedi Clinton - Lewinsky ) ...ma in Italia, dove le bugie, ( permettetemi la frecciatina) reggono il sistema, forse ci potremmo accontentare anche solo del Cal Lightman televisivo, o meglio del factotum di turno, che al massimo si limita ad applicare le pseudo-teorie sulla starlette televisiva di turno, visto che al momento, gli unici spazi tv dedicati agli esperti del mestiere sono quelli dei reality show. ( vedi Francesco di Fant esperto del linguaggio del corpo, consulente in diretta alla "Pupa e il secchione")