venerdì 20 novembre 2009

Berlusconi & Lie to me

Qui potete trovare un simpatico video dove le teorie di Ekman, descritte nel telefilm "Lie to me" , vengono applicate ad una conferenza del nostro Premier.
Questo video ci illustra in maniera molto molto semplificata alcune delle teorie sulla comunicazione non verbale, e seppur basato su teorie documentate, non è da considerarsi comunque un prodotto scientifico.

martedì 17 novembre 2009

LIE TO ME...Dall'America alla ricerca della menzogna

Lie to me è una serie americana la cui trama è incentrata sulla figura di Paul Ekman e trae spunto a mani piene dalla sua vita ed esperienza personale.
Il front-man delle vicende è il camaleontico Tim Roth ( Pulp Fiction , Funny Games, Le Iene) che dona tutta la sua verve interpretativa per erigere il personaggio del Dottor Cal Lightman, uno psicologo di rinomato successo, specializzato nel linguaggio del corpo e nelle microespressioni del volto, grazie ai suoi decenni di studi e viaggi per il mondo, tra le razze più diverse, ha costruito una meravigliosa teoria sul collegamento delle emozioni fisiche del corpo umano con le microespressioni facciali.





Questo aspetto dà un interessante base scientifica ai contenuti della fiction, inoltre pone l’accento sull’alto livello di apprezzamento del pubblico televisivo per questo genere di argomenti trattati in altre serie simili.
Lightman riesce a percepire tutti gli stati d’animo delle persone, scoprendo i segreti più profondi di una persona (aiutandosi con la psicologia ordinaria) quali adulterio, testimonianze false, complicità in un avvenimento e tutto ciò per cui una persona può essere indagata. Ovviamente, come la mentalità americana, se non addirittura quella mondiale ci insegna, tutti sulla faccia della terra mentono e di fatti il grandioso Dottore ha costruito la sua fortuna con collaborazioni di alto livello (FBI, Governo, Amministrazione cittadina) partecipando a interrogatori con pregiudicati, indagati o prigionieri, atti alla scoperta della pura verità.
Roth non si limita alla semplice spiegazione delle sue teorie anzi, mostra tutte le prove scaturite e le microespressioni adottate che, una volta riprodotte ed esaminate, vengono confrontate con uguali emozioni rintracciate nell'analisi di personaggi famosi ( Bill Clinton, Obama, Hussain, Gorbaciov ecc).

Per chi volesse cimentarsi nel dott. Lightman ecco un simpatico LIE DETECTION TEST
http://www.fox.com/lietome/lightmantests/

domenica 15 novembre 2009

Il pioniere

Paul Ekman, nato a Washington DC nel 1934, . Professore di psicologia al Dipartimento di Psichiatria dell’Università della California (UCSF).
Ekman è conosciuto in tutto il mondo come esperto nella ricerca sulle emozioni e la comunicazione non verbale ed in particolare per i suoi studi sull'espressione delle emozioni e la corrispondente attività fisiologica sul viso.
La sua ricerca è stata finanziata dal National Institute of Mental Health per 46 anni.
Contrario a quanto ritenevano alcuni antropologi, come Margaret Mead, Ekman ha scoperto che la maggior parte delle espressioni facciali e le loro corrispondenti emozioni non sono determinate culturalmente, ma sono presumibilmente di origine biologica, come teorizzato da Charles Darwin. Le teorie di Ekman sono ora universalmente accettate dal mondo scientifico.
Ha sviluppato il Facial Action Coding System (FACS) per classificare tutte le possibili espressioni umane.

FACS
Con il collega Friesen durante i suoi primi studi delle espressioni e dell’emotività umana, effettuò una mappa di tutti i muscoli facciali interessati alla produzione dei movimenti del viso.



Egli rilevò quindi la presenza di 46 unità di movimento principali, che definì all’interno del Facial Action Coding System.
Di queste, 32 sono ‘action units’, ovvero sono associate a specifici muscoli, mentre 14 sono ‘action descriptors’, ovvero sono movimenti più complessi che però si presentano coordinati.
Ad oggi rappresenta lo standard utilizzato per la categorizzazione delle espressioni fisiche delle emozioni e si rivela utile sia a psicologi che ad animatori.

La teoria di Ekman si fonda su un esperimento di analisi e raffronto interculturale.
In tale esperimento veniva applicato rigore scientifico ad una ricerca precedente documentata in The Expression of the Emotions in Man and Animals (Darwin, 1872).
Seguendo alcuni criteri precedentemente elaborati, sono state selezionate 6 fotografie, ognuna associata ad una precisa espressione emotiva.
Le emozioni selezionate da Ekman sono:

Felicità
Sorpresa
Disgusto
Rabbia
Paura
Tristezza

L’esperimento è stato quindi condotto da 21 gruppi di studio, ciascuno in uno stato differente.
Di questi, solo 11 stati erano di cultura occidentale.
Ognuna delle 6 foto veniva mostrata a delle persone e queste dovevano associare la foto del viso ad una delle 6 emozioni (ovviamente tradotte nella loro lingua).

Il risultato è stato che:

In tutti e 21 gli stati le persone hanno associato univocamente felicità, tristezza e disgusto.
In 20 su 21 stati la maggioranza era d’accordo anche sulla sorpresa.
In 19 su 21 stati la maggioranza era d’accordo sulla paura.
In 18 su 21 stati la maggioranza era d’accordo sulla rabbia.
In tutti i casi in cui non c’è stata concordanza, la risposta scelta è però risultata la medesima a tutti gli altri che non erano d’accordo, formando di fatto solo due possibili alternative.
Seppure la ricerca non escluda la possibilità che esistano altre emozioni universalmente riconosciute, partire da una base di 6 sembra comunque un ottimo riferimento.

Possiamo quindi concludere affermando che le espressioni facciali, che mostrano determinati sentimenti, sono universali indipendentemente dalla cultura di provenienza. Infatti sebbene le differenze fisiologiche degli uomini riguardino una piccola percentuale, il viso è composto dal medesimo numero di muscoli facciali. Ecco perché le espressioni sono le stesse.