mercoledì 23 giugno 2010
Quando l' intrattenimento incontra l'istruzione: tavola rotonda con Ekman e i produttori di Lie To Me
giovedì 20 maggio 2010
Comunicazione non verbale: GLI OCCHI
lunedì 3 maggio 2010
DISCREPANZA: FENOMENO HOTSPOT
lunedì 19 aprile 2010
Il linguaggio del corpo alla Casa Bianca
venerdì 2 aprile 2010
I danni del post-Lie to me
sabato 20 marzo 2010
I limiti delle microespressioni: La Scienza inganna la Scienza???
mercoledì 10 marzo 2010
le 7 emozioni di base: 7 Disgusto
sabato 6 marzo 2010
le 7 emozioni di base: 6 Tristezza
Il volto di una persona triste apparirà in questo modo.
mercoledì 3 marzo 2010
lunedì 1 marzo 2010
le 7 emozioni di base: 4 Felicità
giovedì 25 febbraio 2010
le 7 emozioni di base: 3 Paura
Come si presenta.
La Paura si presenta su tutte e tre le parti del viso, Fronte, Occhi, Bocca.
Le sopracciglia sono alzate e posizionate quasi in linea orizzontale (a differenza della sorpresa dove sono piegate verso l’alto) , gli angoli interni vanno verso il centro e sulla fronte si formano linee orizzontali solo in centro (a differenza della sorpresa dove le linee orizzontali attraversano tutta la fronte). Gli occhi si aprono perché sia le sopracciglia che le palpebre superiori si alzano, ma non risulta lo stesso effetto “spalancato” come nella sorpresa in quanto sono in tensione e tendono ad alzarsi le palpebre inferiori. La bocca può aprirsi come nella sorpresa, ma anziché essere rilassata, presenta tensione nelle labbra che si tendono verso l’esterno.
martedì 16 febbraio 2010
Le 7 emozioni di base: 2 Sorpresa
Secondariamente la sorpresa non è un’emozione né positiva né negativa. Non dà né gioia né turbamento. Come detto serve per apprendere ed elaborare una nuova informazione, sarà poi l’emozione successiva ad essere positiva o negativa. (Gioia o Paura come nei casi precedenti).
Come si presenta
Un’emozione di Sorpresa si manifesta su tutte e tre le parti del viso. Fronte, Occhi e Bocca.
Come è possibile vedere nella parte relativa alla fronte, le sopracciglia sono alzate e formano una curvatura verso l’alto. Spesso come conseguenza di questo movimento si formano linee orizzontali che attraversano tutta la fronte. Gli occhi risultano spalancati, permettendo così al cervello di acquisire il maggior numero di dati in merito a questa nuova informazione che crea sorpresa. Nessuna tensione si crea sulla palpebra superiore o inferiore. Come conseguenza di una sorpresa si apre la bocca con un movimento della mascella verso il basso che separa le arcate dentali.
venerdì 12 febbraio 2010
Le 7 emozioni di base: 1 Rabbia
Felicità
Tristezza
Rabbia
Disprezzo
Disgusto
Paura
Sorpresa
Come ci illustra il sito bodylanguage, ognuna di queste emozioni può essere riconosciuta nel proprio viso ed in quello di tutte le persone, a prescindere dall’etnia, cultura, genere, religione e, con un opportuno allenamento, è possibile riconoscerle e capire la reale emozione che una persona prova, persino se quella persona siamo noi stessi.
Ecco qua di seguito alcuni esempi:
Naturalmente esistono vari livelli di rabbia. Differentemente da altre emozioni, come paura e sorpresa, non si manifesta immediatamente nella sua interezza, ma tende a raggiungere il suo apice per gradi. Può iniziare come senso di fastidio e andarsene immediatamente, percepita solo come un accenno, oppure se non interrotta autoalimentarsi rendendosi così sempre più difficile da controllare. Ovviamente dipende dal motivo per il quale si prova rabbia, perché maggiore è il “danno” subìto, maggiore sarà la velocità e la probabilità che si autoalimenti.
Come si presenta: Quando un'emozione di Rabbia si manifesta, compare su tutte e tre le parti del viso. Fronte, Occhi, Bocca.
Come è possibile notare nella fronte, le sopracciglia si abbassano, gli angoli interni sempre delle sopracciglia si abbassano anch’essi muovendosi verso il centro formando due linee verticali nel mezzo. La palpebra inferiore e quella superiore risultano essere in tensione e le labbra sono pressate con forza.
giovedì 4 febbraio 2010
Gli uomini mentono di più delle donne???
In occasione della messa in onda del telefilm Lie to me, la 20th Century Fox ha svolto un sondaggio su 20.000 inglesi da cui è emerso che il premio dei più grossi bugiardi lo vincono, e sono i dati a parlare, gli uomini: mentono circa sei volte al giorno, mentre le donne si limitano a tre. Secondo i risultati infatti gli uomini dicono il doppio delle bugie rispetto alle donne, e nonostante l’alta percentuale di donne che crede di essere esperte nel mascherarle, il più delle volte la bugia riesce nel suo intento.
Nella serie TV “Lie to me” il dottor Cal Lightman (Tim Roth) è esperto di linguaggio non verbale, utile a smascherare le bugie. A vederlo all’opera sembra facile riuscire a distinguere piccoli movimenti del corpo e microespressioni che rivelino il pensiero, ma nella vita vera servirebbe un dott. Lightman tascabile per ognuno di noi.
Un esempio è l’affermazione del (vero) dott. Richard Newman esperto nel linguaggio del corpo:” la maggior parte delle persone non sa leggere i segnali del corpo. E’ diffuso pensare che quando qualcuno mente, tende a nascondere il viso ed abbassare lo sguardo. La verità, però, sta nell’esatto contrario”. E’ pur vero che se non riconosciamo coscientemente i microsegnali, il nostro subconscio, il nostro “intuito” invece riesce a farlo benissimo.
In effetti la difficoltà più grossa, spesso, è quella di fidarsi delle nostre sensazioni. Ritornando alla ricerca, è emerso che le bugie più comuni degli uomini riguardano il cellulare, incapaci di ammettere di non voler rispondere per semplice mancanza di voglia con conseguenti scuse sulla batteria scarica, oppure sulle loro preoccupazioni con una frase che tutte abbiamo sentito: “non ho niente, va tutto bene”.
Le donne, anche se mentono la metà, non si esimono però dal barare riguardo ai costi dello shopping, inventando saldi inesistenti o nascondendo i frutti del peccato.
Immaginiamo un mondo in cui tutti fossimo esperti nello smascherare le bugie. Considerato che mentiamo dalle tre alle sei volte al giorno, saremmo felici?
Questo è anche il dilemma sottostante alla storia di “Lie to Me”. E’ importante saper leggere le bugie, ma ancora di più saper gestire questa capacità.